Una vita apparentemente perfetta by Michelle Hunziker

Una vita apparentemente perfetta by Michelle Hunziker

autore:Michelle Hunziker [Hunziker, Michelle]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788852083709
editore: Mondadori


L’Uno

Il purgatorio venne sospeso a Capodanno, giusto in tempo per la riunione in cui sarebbe stato rivelato il destino karmico di ciascuno di noi. Un tale momento richiedeva una cornice all’altezza, quindi Clelia scelse la casa di un ragazzo che lavorava come stilista e aveva a disposizione un salone ampio e sofisticato, arredato da mano sapiente. Oltre a lei eravamo in dodici, come gli apostoli.

Non vedevo né sentivo nessuno da diverso tempo. Mi ero preparata con la massima cura. Indossavo solo capi bianchi e, al posto del profumo, qualche goccia di olio essenziale al gelsomino sui polsi e sul collo. Era una delle fragranze preferite da Clelia. A livello psichico, il gelsomino aiuterebbe la persona a riscoprire sentimenti repressi, a lasciar fluire l’amore, a superare paure e blocchi emozionali, riportando pace e serenità. Sarebbe direttamente connesso con il settimo chakra, quello che apre al legame con il divino, stimolerebbe la volontà e potenzierebbe l’autostima.

Entrata in casa, salutati alcuni degli altri con abbracci e sorrisi, cominciai a cercarla con lo sguardo. Era seduta su un’enorme sedia dorata che troneggiava a uno dei capi di una tavola riccamente imbandita. Non notai subito che il tavolo era basso, alla giapponese, e che noi adepti avremmo dovuto inginocchiarci su cuscini e tatami per poter mangiare. Vidi solo lei, che mi osservava con benevolenza e mi invitava a raggiungerla. Ritrovarla dopo essere stata allontanata era sempre un’emozione totalizzante: finalmente, avevo di nuovo un posto nel mondo. Mi sedetti vicino a lei. Clelia mi baciò in fronte, mi prese le mani e le accarezzò. Voleva sapere tutto dei giorni in cui non ci eravamo viste né sentite. Le raccontai del dolore che avevo provato. Se qualcuno ci dice che gli siamo mancati di solito ci fa piacere, no? Anche per lei era così, con la differenza che avrebbe utilizzato i miei sentimenti per punirmi ancora mille volte, negli anni successivi.

Quando fummo tutti seduti, ci rendemmo conto che al capo del tavolo opposto a Clelia c’era una seconda sedia vuota, identica a quella di lei. Un tredicesimo posto.

Dopo cena, a mezzanotte, cominciò la riunione. Tutto fu ripulito, vennero accesi candele e incensi, e noi ci sdraiammo a terra. Clelia rimase come al solito in piedi, al centro del cerchio. Recitò le Sefirot, cantò, poi Elena iniziò a canalizzare.

Quella sera fu predetto l’arrivo del compagno del maestro. Il canale lo descrisse nei minimi particolari: sarebbe stato più giovane di lei, un uomo complicato, dal passato difficile, ma molto intelligente, e avrebbe avuto a che fare con la musica. Rimanemmo tutti sconvolti: eravamo abituati a pensare a Clelia come a una sorta di madre, eravamo un po’ gelosi di questo compagno che stava per arrivare, ma anche curiosi, felici per lei.

A riunione terminata, quando era ormai notte fonda, ciascuno di noi ebbe il privilegio di poter vivere un incontro individuale con il maestro e il canale. Uno per uno uscimmo da casa e salimmo in macchina, lontano da orecchie indiscrete, per scoprire quale sarebbe stato il nostro destino karmico.

Era buio e faceva freddo.



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